L’8 marzo è ormai convenzionalmente riconosciuto come il giorno della Festa della Donna, una ricorrenza recente che nasce proprio per la rivendicazione dei diritti delle donne nei moti di inizio ‘900. Ma marzo, mese della fertilità e della rinascita – anche se dedicato a Marte – è il mese in cui a Roma venivano festeggiati proprio i Matronalia.
I MATRONALIA E LA FESTA DELLA DONNA AI TEMPI DI ROMA
Pare molto strano che, nel mese dedicato al dio della virilità, e nel primo giorno, alle calende, i Romani celebrassero una festa solenne in onore di Giunone Lucina e dove le attrici principali fossero proprio le matrone romane, da cui Matronalia – ma marzo è anche il mese della rinascita e alla fertilità ed è per questo che il culto della dea, nel corso del tempo acquistò caratteri dedicati al Genio della donna, al mondo femminile e tutte le sue più importanti manifestazioni.
La tradizione letteraria narra che queste celebrazioni esistessero già in età regia e che, come i corrispettivi Saturnalia a dicembre, prevedevano per le donne una sorta di inversione dei ruoli. Non solo il primo di marzo i mariti solevano fare doni a mogli e madri ma, durante la festa, si concedeva libertà alle persone di condizione servile, per le quali venivano addirittura organizzati banchetti da parte delle loro padrone.
Le celebrazioni iniziavano nel lucus (il bosco sacro) che circondava il Tempio di Giunone Lucina sul colle Esquilino – tempio che venne eretto, nel 375 a.C. ed erano riservate ai soli membri della famiglia, per cui ne erano esclusi i celibi/nubili e le prostitute.
La localizzazione del bosco e del tempio è tutt’oggi incerta, anche se alcune epigrafi lo pongono sul Cispio, uno dei tre colli dell’Esquilino.
PROROGATA LA MOSTRA-INSTALLAZIONE DI GERMANICO AD AMELIA
Il 22 marzo 2019 sono iniziati gli eventi per la celebrazione del Bimillenario della morte di Germanico, il 19 ottobre inaugurata la mostra-installazione Germanico Cesare… a un passo dall’Impero che è stata prorogata sino al 24 maggio 2020.
Il territorio Amerino, ricco di contenuti tra storia, arte, spiritualità ed enogastronomia è pronto ad accogliere tutti coloro che vorranno raggiungere la nostra Umbria e scoprire le terre di Amelia.
Viva le donne. Viva i Matronalia!